“Un pozzo di cultura” 2013: un luglio da non dimenticare

Per il secondo anno consecutivo la prima metà di questo luglio ha visto svolgersi la rassegna “Un pozzo di cultura”, cartellone di eventi estivi promosso dall’associazione culturale “Il Pozzo e l’Arancio” e tenutosi nel Giardino di San Francesco a Oria, il cui spazio può essere definito quale “giardino di comunità”, luogo di incontro per l’intera collettività civile del territorio disponibile all’ascolto e al confronto.

Idee, libri ed esperienze hanno stimolato dibattiti e confronti, lasciando ampio spazio all’espressione degli ospiti e al dialogo franco con il pubblico intervenuto numeroso in ciascuno dei quattro appuntamenti.

don Alessandro Mayer e Giorgio Martucci con gli organizzatori della rassegna

don Alessandro Mayer e Giorgio Martucci con gli organizzatori della rassegna

La rassegna è stata aperta mercoledì 10 luglio con la presentazione del volume “Albania 1912-1937: le opere pubbliche nei primi 25 anni di indipendenza” di Giorgio Martucci; all’iniziativa sono intervenuti l’autore e don Alessandro Mayer, direttore della Caritas diocesana di Oria, rettore del Seminario vescovile “San Carlo Borromeo” e – prima – missionario nella Diocesi di Scutari in Albania per circa 10 anni. Al centro della discussione anche il ruolo dell’Italia e degli italiani nella storia di questa nazione distante da noi solo poche centinaia di chilometri, dove il Mare Adriatico deve rappresentare un ponte anziché una barriera naturale.

L'assessore alla cultura della Città di Oria Gianfranco Durante (primo da sx) e l'architetto Francesco Lonoce (secondo da dx) con gli organizzatori

L’assessore alla cultura della Città di Oria Gianfranco Durante (primo da sx) e l’architetto Francesco Lonoce (secondo da dx) con gli organizzatori

Il secondo appuntamento, tenutosi il 17 luglio, è stato dedicato alla discussione di un importante tematica: “I beni culturali ecclesiastici, patrimonio di ciascuno”. L’architetto Francesco Lonoce, esperto nel risanamento e nella ristrutturazione di beni monumentali, ha discusso con il presidente Pierdamiano Mazza sul ruolo fondamentale dei beni ecclesiastici – nelle più svariate forme – per l’intero complesso culturale italiano. Non solo chiese e statue ma anche opere d’arte di inestimabile valore (dipinti, oreficeria, sculture), rilevanze archeologiche, tesori archivistici e bibliotecari nonché preziosi beni demoetnoantropologici (tradizioni, riti, preghiere, giaculatorie, ecc.). Un argomento che ha sollevato curiosità e che ha sollevato la necessità da parte del pubblico di essere presto ripreso e approfondito.

I filosofi Diego Fusaro e Mario Carparelli (sesto e settimo da sx) con la squadra organizzatrice

I filosofi Diego Fusaro e Mario Carparelli (sesto e settimo da sx) con la squadra organizzatrice

Previsto e confermato dalla partecipazione di numeroso pubblico il successo per il terzo evento in cartellone, svoltosi venerdì 19 luglio. Mario Carparelli ha presentato il suo libro “Il più bello e il più maligno spirito che io abbia mai conosciuto”, opera dedicata al filosofo Giulio Cesare Vanini. Accanto all’autore Carparelli è intervenuto il giovane filosofo Diego Fusaro, ricercatore presso l’Università “Vita-Salute San Raffaele” di Milano. La figura di Vanini è stata stimolo per la discussione di diverse altre tematiche che ha visto intervenire diverse persone presenti, fornendo interessanti spunti che sono stati analizzati dai due relatori.

Cristian Guzzo (terzo da sx) con gli organizzatori e una delegazione della compagnia "Milites Friderici II"

Cristian Guzzo (terzo da sx) con gli organizzatori e una delegazione della compagnia “Milites Friderici II”

Ha destato notevole interesse la presentazione del libro “L’esercito normanno nel Meridione d’Italia: battaglie, assedi ed armamenti dei cavalieri del Nord (1016-1194)” di Cristian Guzzo. Il volume, pregevole opera di ricerca storica, è stato presentato nella rassegna in collaborazione con la compagnia d’arme “Milites Friderici II” di Oria, realtà impegnata da circa un decennio nella pratica della living history ovvero di una modalità di rievocazione storica fedele alla filologia e alle fonti. Con l’autore Guzzo ha colloquiato lo storico dell’arte Giuseppe Marella, qualificata firma di diverse pubblicazioni riguardante l’arte medievale nel territorio brindisino. L’opera del ricercatore Cristian Guzzo rientra in una serie di lavori riguardanti la storia militare medievale normanna e sveva nel mezzogiorno d’Italia.

La rassegna è stata patrocinata dalla Città di Oria ed è stata curata dallo staff de “Il Pozzo e l’Arancio” composto da Ubaldo Spina, Luana Gioia, Mino Candita e Luca Carbone, coordinato da Pierdamiano Mazza; ha collaborato quale assistente tecnico Andrea Gioia. Lo storico Giardino di San Francesco, suggestiva sede della rassegna, è stato gentilmente concesso da don Domenico Spina, parroco di San Francesco d’Assisi in Oria.

 

 

 

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